Da Lasa a Laces
Poi le bici attraversano di nuovo la Val Venosta; a sinistra le pendici brulle e simili alla steppa di Monte Sole e a destra i pendii verdi e boscosi del Monte di Tramontana.
Tra l’altro oggi il pericolo di venire investiti in occasione di una sosta per fare delle foto nella pista ciclabile è estremamente alto; poiché centinaia di ciclisti transitano lungo l’Adige come un’infinita carovana colorata. Visto da questa angolatura si raccomanda il tour piuttosto in primavera, quando è ancora più fresco ed è meno affollato (o sarebbe meglio dire „ci sono meno persone investite“?).
Seguiamo nel frattempo un pezzo non fortificato su uno strato di ghiaia consolidato, attraversiamo un ponte di legno con tetto e passiamo Covelano. Su questo tratto a pietrisco bisogna essere prudenti; poiché qui si acquista rapidamente velocità nel senso più vero della parola, dal momento che è una discesa continua.
A Covelano sarebbe possibile fare una scappata al di là dell’Adige a sinistra per guardarsi Silandro, la località principale della media Val Venosta. Visibile in lontananza si erge sul paese il campanile della chiesa parrocchiale dell’Assunzione della Vergine, con i suoi 97 m. il più alto di tutto l’Alto Adige.
C’è spazio anche, ad es. per un pomeriggio, per fare un giro per ev. acquisti lungo la zona pedonale con i suoi caffè, trattorie e negozi. Ma il tempo stringe di nuovo così che saltiamo Silandro.
Da Covelano ci teniamo dapprima a destra al paese di Morter che è collocato all’imbocco della Val Martello.
Al Castello Montani, costruito nel 1228 da Alberto II del Tirolo ed abbandonato nel 1837 dopo una storia movimentata, la via piega di nuovo a sinistra verso l’Adige. I frutteti determinano qui l’immagine del paesaggio fin dove lo sguardo può arrivare.
- A sinistra: La pista ciclabile Adige porta su un nuovo tracciato direttamente lungo il fiume a Laces.
- Al centro: La Val Venosta viene sfruttata in modo intensivo per la coltivazione di frutteti. E così la pista ciclabile conduce ripetutamente attraverso frutteti con mele succose ed altra frutta.
- A destra: La pista ciclabile Adige è molto popolare, poiché scende di continuo fino a Merano.
Breve sosta a Laces
Laces (639 m) è la prossima località sul nostro percorso poco prima delle ore 15.00.
Direttamente sulla strada principale si trovano qui altri edifici pieni di storia; la chiesa parrocchiale di Pietro e Paolo, la roccaforte di Laces nonché la chiesa ospizio di S. Spirito del XV secolo con uno dei trittici più significativi dell’Alto Adige, un capolavoro di arte scultorea di Jörg Lederer.
Di nuovo constatiamo che ci va via un pò di tempo a causa delle numerose attrazioni e bellezze paesaggistiche lungo la pista ciclabile che ci inducono a fare delle soste o delle deviazioni; poiché non abbiamo ancora portato a termine molto più della metà del percorso.
Non perdendo di vista l’ora ci accontentiamo perciò qui di un piccolo ristoro in forma di un gelato che ci lecchiamo all’ombra presso una fontana di Laces.
Lungo l’Adige alla volta di Castelbello
Dopo un quarto d’ora saltiamo di nuovo in sella, inseriamo l’ottava marcia e percorriamo quasi come un fulmine un pezzo di via del tutto nuovo a sinistra dell’Adige alla volta di Castelbello.
La posizione del castello di Castelbello su una rupe declinante in obliquo è impressionante.
Castelbello (600 m) prende il suo nome dall’omonima roccaforte in posizione drammatica su una rupe che si getta di traverso direttamente sulla strada.
Facciamo velocemente una foto della roccaforte del XIII secolo che domina l’immagine del luogo, e già si procede a ritmi più sostenuti in direzione di Ciardes dove stamattina era iniziato il nostro viaggio in treno per Malles.
Il paese stesso si trova visto dalla pista ciclabile a sinistra sul pendìo al di là dell’Adige e si raggruppa essenzialmente intorno alla chiesa parrocchiale di S. Martino con il campanile barocco ben visibile a distanza.